Seconda carriera
L’attività di uno sportivo o di un artista comporta una condizione di benessere economico che non necessariamente perdura per tutta la propria esistenza. Anzi, non è insolito che tali soggetti, nel giro di pochi anni dal ritiro dalle scene, si ritrovino a dover affrontare difficoltà economiche dovute alla mala gestio degli altissimi guadagni realizzati in un tempo generalmente molto breve.
Il professionista, sportivo o artista, al fine di superare i molteplici rischi patrimoniali a cui è esposto, può, infatti, istituire, sottoporre e vincolare il proprio patrimonio in trust per programmare nel tempo la gestione delle proprie risorse, personali e familiari, così da assicurare, nel corso della durata del trust, mediante regole precise:
- l’attribuzione di una parte dei redditi, cadenzata ed ordinata secondo i propri bisogni, necessità ed interessi. È, dunque, l’atleta o l’artista il primo beneficiario del trust;
- la conservazione e l’incremento del patrimonio vincolato in trust, secondo un piano predefinito e strategie di investimento ad hoc, di modo che il capitale possa facilmente trasformarsi, entro la fine della carriera dello sportivo o dell’artista, in un motore che auto-produca redditi garantendo il mantenimento del tenore di vita abituale, senza soluzione di continuità, in ogni fase della carriera, in itinere ed al termine dell’attività.
Istituendo il trust, il professionista:
- può concentrarsi, senza alcuna distrazione, sulla propria attività, avendo la sicurezza che, al termine della carriera, potrà contare su una base patrimoniale solida;
- individuando nel Trustee l’unico soggetto al quale è affidata la gestione unitaria del Fondo in Trust, può contare su di una amministrazione ponderata, misurata ed oculata dei cespiti, condotta nel rispetto di una finalità prettamente conservativa, ed in un’ottica di confidenzialità e riservatezza, elementi da non sottovalutare se si considerano l’esposizione e la pressione mediatica alla quale sportivi ed artisti sono costantemente sottoposti;
- ha a disposizione uno strumento dinamico, destinato ad evolversi parallelamente al mutare delle esigenze e della struttura della famiglia, che deve rispondere sia ai suoi “desiderata” che all’interesse dei Beneficiari, presenti e futuri: il Trust nasce per durare nel tempo;
- può beneficiare di un patrimonio separato e segregato, quindi “impermeabili” ad eventuali sue future vicende personali, professionali o imprenditoriali che in qualche modo possano sviare o frustrare l’attuazione del programma delineato nel Trust;
- può pianificare, senza complicazioni o conflitti, il passaggio generazionale delle sue ricchezze, pur sempre nel rispetto delle norme successorie. Il Trust evita in particolare, il sorgere di questioni e liti familiari legate all’eredità, frequenti in presenza di rapporti familiari complessi, come in caso di “blended family” (più figli avuti da diversi coniugi) o di “cohabiting family” (unioni non formalizzate dal vincolo matrimoniale), garantendo il soddisfacimento delle pretese economiche dei soggetti interessati.